La muffa del tempo
ha
ormai invaso i ricordi.
Neri
licheni avviluppano gli anni
e vago rimane
un rancore, sopito.
Lento scivola un gozzo,
spinto
a fatica
nella
palude del giorno.
Oscurità
Muto, guardo lo specchio
da qui, che non mi vedo.
Non gli passerò davanti.
Ad occhi bassi scanso
anche la luce. Poi lesto
rasento guardingo le alte pareti,
e come blatta notturna
guado la stanza, al buio,
sfuggendo ansante la vita.
Osservo dal basso
questa pletora umana.
Vacue esistenze
in assedio perenne,
deliranti di quotidiano potere,
empi di orgoglio divino,
instancabili metastasi
destinate al dolore.
Tutte egualmente inutili.
Non gli passerò davanti.
Ad occhi bassi scanso
anche la luce. Poi lesto
rasento guardingo le alte pareti,
e come blatta notturna
guado la stanza, al buio,
sfuggendo ansante la vita.
Osservo dal basso
questa pletora umana.
Vacue esistenze
in assedio perenne,
deliranti di quotidiano potere,
empi di orgoglio divino,
instancabili metastasi
destinate al dolore.
Tutte egualmente inutili.
De cuius
Lo veglia, ai piedi del letto,
il suo cane, fermo col muso
per terra e il respiro breve:
sta a guardia del tempo,
che intanto scivola invano
sulla fissità di quel corpo.
per terra e il respiro breve:
sta a guardia del tempo,
che intanto scivola invano
sulla fissità di quel corpo.
Non sente il tanfo dei fiori
nel vestito più bello; ammantato
di falsi merletti e sintetiche sete,
si adatta impotente alla cassa.
Solo la smorfia dell'ultimo istante,
appena corretta, guasta la posa.
Si sfila, borbottando preghiere;
il silenzio sussurra sottili paure.
Cala un velo alle spalle dei vivi,
svaniscono scene e costumi;
maschere flosce son sparse per terra
e non si hanno più panni d'eroi.
Il bagliore dei ceri
sospende le ore, stanotte.
Resto io ed il cane,
ad annusare la morte.
nel vestito più bello; ammantato
di falsi merletti e sintetiche sete,
si adatta impotente alla cassa.
Solo la smorfia dell'ultimo istante,
appena corretta, guasta la posa.
Si sfila, borbottando preghiere;
il silenzio sussurra sottili paure.
Cala un velo alle spalle dei vivi,
svaniscono scene e costumi;
maschere flosce son sparse per terra
e non si hanno più panni d'eroi.
Il bagliore dei ceri
sospende le ore, stanotte.
Resto io ed il cane,
ad annusare la morte.
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