Eccoti reso vessillo da una congiura.
Solo, in
cima all'alto pennone, gemi,
scosso da
un vento di caldo scirocco.
Sagunto
non è, né è mai stata. Vive,
senza
occhi né cuore e senza onore.
La sua
testa china al primo offerente.
Sacerdoti
e chierici sfilano muti. Selve
di orbite
vuote dietro occhiali alla moda
cantano
messe profane a propria gloria.
Parole
vagano ora nell'aria. Variopinte
comete che ornano il cielo, destinate
infine a
svanire. E non ci sarà eco.
dedicata al Gen. Carlo Alberto dalla Chiesa
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